Il sistema elettrico italiano si trova oggi al centro di una transizione decisiva. Le nuove generazioni da fonti rinnovabili spingono verso una rete più verde ma evidenziano l’urgenza di un ammodernamento del sistema elettrico con strumenti in grado di gestire le fluttuazioni e garantire stabilità agli utenti.
In questo scenario, si aprono nuove opportunità per operatori, progettisti e investitori attivi nella filiera dell’energia, chiamati a contribuire alla costruzione di un sistema elettrico più flessibile, sicuro e sostenibile.
Tra le soluzioni più strategiche, i Battery Energy Storage Systems – BESS – assumono un ruolo centrale, soprattutto in vista dell’avvio del nuovo meccanismo MACSE (Meccanismo di Approvvigionamento della Capacità di Stoccaggio Elettrico), promosso da Terna.
Che cos’è il MACSE e come si collega ai BESS
MACSE è un nuovo mercato a termine per l’approvvigionamento della capacità di stoccaggio elettrico, promosso da Terna.
Serve a incentivare i sistemi di accumulo, soprattutto le batterie agli ioni di litio, destinati a fornire servizi di stabilità e flessibilità alla rete.
La prima asta ufficiale è attesa nel settembre 2025, con un potenziale di partecipazione complessiva fino a 16,5 GWh di capacità installata.
Secondo dati aggiornati, parteciperanno al MACSE solo impianti stand-alone oppure batterie abbinate a impianti rinnovabili ma collegate separatamente.
Lo sviluppo dei BESS in Italia: numeri e trend
In Italia, il settore BESS sta vivendo una fase di rapida espansione. Già a fine febbraio 2025 si contavano oltre 761.000 sistemi di accumulo installati, per una capacità complessiva di circa 10 GW, inclusi gli impianti di pompaggio. Secondo i dati del MASE – Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – sono attualmente in fase di autorizzazione altri 15,1 GW di capacità BESS, mentre 2,1 GW risultano già autorizzati.
Nei soli giorni tra il 19 e il 21 maggio 2025, il MASE ha autorizzato oltre 1 GW di nuovi sistemi di accumulo utility scale. Ciò dimostra il fermento del mercato in vista delle aste MACSE e del Capacity Market.
Perché i BESS sono strategici per la rete elettrica
Lo storage rappresenta oggi un’esigenza strutturale per la rete elettrica italiana e i BESS consentono di ridurre la volatilità dei prezzi generati dalle rinnovabili intermittenti e assorbire surplus di energia durante i picchi di produzione.
Senza sistemi di accumulo efficaci, l’eccesso di energia rinnovabile può causare prezzi nulli o negativi, penalizzando produttori e comunità energetiche.
Prospettive del mercato BESS e MACSE
Dopo l’asta MACSE di settembre 2025, il mercato continuerà ad evolvere, infatti si prevede già un’espansione fino a 40 GWh di capacità totale da immettere tra il 2026 e il 2027.
Il bando MACSE e il Capacity Market, insieme ai PPA dinamici – come previsto dai piani europei – costituiranno un ecosistema integrato per l’accumulo strutturale.
Cosa fare e come prepararsi
Ecco cosa dovranno fare i progettisti e investitori in ambito BESS nel prossimo futuro:
- Monitorare il materiale tecnico Terna e i requisiti MACSE;
- Valutare se procedere a impianti stand‑alone o ibridi con FER;
- Pianificare il dimensionamento iniziale tenendo conto del degrado della batteria;
- Selezionare fornitori con sistemi pre‑assemblati e corredati da servizi di Operation & Maintenance (O&M) in locale.
BESS e MACSE rappresentano due facce della stessa medaglia: da un lato, la tecnologia di accumulo rende possibile la stabilità di rete; dall’altro, il nuovo meccanismo di mercato ne garantisce la redditività e la scalabilità.
Per l’Italia si apre la possibilità di rafforzare la flessibilità del sistema elettrico, diversificare le fonti e alleggerire la dipendenza dal gas ma serve capacità progettuale tempestiva, regole chiare e stabili e un approccio strategico.