Durante lo scorso maggio si è verificato un fenomeno sempre più frequente nel panorama energetico europeo: l’instabilità del prezzo dell’energia elettrica, con valori negativi o prossimi allo zero durante le ore centrali della giornata e un significativo aumento nelle ore serali e notturne.
Un andamento che riflette l’impatto crescente delle rinnovabili, in particolare del fotovoltaico ma che, allo stesso tempo, pone l’attenzione sulle debolezze strutturali del sistema elettrico italiano.
Prezzi negativi: il 1° maggio storico dell’elettricità gratuita
Il 1° maggio 2025 è stato un giorno storico: per la prima volta in Italia, il prezzo dell’energia elettrica è sceso a zero in tutte le zone di mercato, per diverse ore. I motivi? Da un lato, un surplus di produzione di energia da impianti fotovoltaici, dall’altro una domanda molto bassa dovuta al giorno festivo.
Quest’evento, che potrebbe rappresentare una notizia positiva per i consumatori, in realtà solleva interrogativi sulla capacità del sistema di assorbire energia rinnovabile in eccesso, senza causare sprechi né avere impatti negativi sugli operatori.
Il paradosso dell’energia serale: perché la bolletta può aumentare
Parallelamente a queste ore “a costo zero”, si è osservato un trend opposto nelle ore serali e notturne, quando la produzione da fotovoltaico si azzera. In quelle fasce orarie, i prezzi all’ingrosso hanno subito un’impennata fino al 50% rispetto ai valori medi.
Questo squilibrio tra prezzi diurni e serali rappresenta una delle principali sfide della transizione energetica in Italia perché, in assenza di sistemi di accumulo davvero efficienti, l’energia prodotta di giorno non è disponibile quando serve di più, cioè di sera.
Il ruolo chiave del fotovoltaico
Il fotovoltaico è il protagonista di questa nuova dinamica. Nei primi mesi del 2025, grazie anche al boom di impianti incentivati dalle agevolazioni attive, l’Italia ha registrato una produzione solare da record.
Questa crescita, però, non è stata accompagnata da un potenziamento adeguato delle reti e dei sistemi di accumulo.
Il mancato adeguamento del sistema energetico porta a conseguenze negative perché, quando il sole splende, il sistema è saturo; quando tramonta, torna la dipendenza dalle fonti fossili (soprattutto gas), che trainano al rialzo i prezzi nelle fasce orarie serale e notturna.
Implicazioni per i consumatori
Per l’utente finale, ciò che conta è il risparmio in bolletta che dovrebbe risultare sufficientemente vantaggioso da giustificare l’investimento iniziale.
In questo momento, però, è solo chi riesce a concentrare i consumi nelle ore centrali della giornata (ad esempio, utilizzando elettrodomestici programmabili) a risparmiare sensibilmente. Al contrario, chi consuma maggiormente durante le ore serali, rischia di pagare molto di più.
Comunità energetiche e accumulo: possibilità concrete per ottimizzare il sistema energetico
La volatilità dei prezzi conferma l’urgenza di investire in sistemi di accumulo domestico e comunitario, oltre che nella creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).
Le CER, infatti, consentono a gruppi di cittadini, imprese ed enti pubblici di produrre, condividere e autoconsumare energia a livello locale, riducendo l’esposizione ai picchi tariffari e ottimizzando l’utilizzo dell’energia quando è più disponibile.
Infatti, l’energia condivisa nelle CER potrebbe essere decisiva per stabilizzare il sistema e ridurre il ricorso al gas, soprattutto nelle ore di punta serali.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi?
Il trend attuale lascia intravedere uno scenario in cui i prezzi negativi diventeranno la norma nelle ore di massima produzione solare, almeno nei mesi estivi.
Ma senza un’evoluzione parallela del sistema elettrico, questi vantaggi rischiano di trasformarsi in problemi strutturali, sia per la sicurezza del sistema che per la sostenibilità economica degli impianti rinnovabili.
Nel frattempo, il costo serale dell’energia resterà un tema caldo: per evitarne gli impatti sulle bollette, occorre educare i consumatori e incentivare la flessibilità dei consumi.